Villa delle Favare
Costruita da maestranze locali alla fine del Settecento su commissione di Don Pietro delle Favare e collocata originariamente in aperta campagna nel punto più elevato di un vasto terreno, la villa è organizzata secondo uno schema quadrangolare ed è costituita da un corpo principale, adibito ad abitazione padronale, posto in posizione assiale rispetto all'ingresso, e dai locali adibiti a scuderie, magazzini e ad abitazioni dei contadini formanti due ali avanzanti a chiudere lateralmente il vasto cortile centrale.
L'ingresso principale, situato al centro dell'ala nord del complesso, è costituito da un ampio portale centinato, cui sovrasta lo stemma, scolpito in pietra calcarea, dei Delle Favare, rinserrato tra paraste angolari e riquadrate superiormente dall'oggetto della sobria cornice. L'ala sud del complesso, adibita ad abitazione padronale, si caratterizza per la sobrietà delle linee architettoniche;
la fronte nord, prospiciente il cortile, è rimasta dalle aperture riquadrate da mostre in pietra da taglio finemente intagliate; il prospetto sud, dominante i terreni circostanti presenta un partito centrale leggermente avanzato rispetto alla rimanente parte della fronte e definito lateralmente da lesene a bugne lisce. Uno stretto cornicione, cui sovrasta un breve attico, definisce superiormente, rimarcandole lo sviluppo orizzontale, il volume dell'edificio. All'interno i vasti saloni, intercomunicanti tra loro, presentano camini ricchi di decorazioni e bassorilievi.
Lungo l'ala ovest del complesso sono ubicati i magazzini e le cantine, mentre l'ala est comprendeva le scuderie e le cucine.
Nelle scuderie lo spazio interno è suddiviso da una successione di arcate su robusti pilastri, su cui s'imposta, lasciata a vista, la struttura portante del tetto. L'ala sud comprendeva locali dell'amministrazione della azienda agricola e gli alloggi della servitù.